Ce ne sta n'artro che je servono assai
Ar primo tutte le banche je li vonno dà
Quell'artro invece no nun li vedrà mai!
L'attuazione degli interventi di efficienza energetica, dal punto di vista economico finanziario è condizionata da due elementi: la fattibilità economica degli interventi (valutata in base ai valori attesi dal soggetto attuatore che possa essere il beneficiario finale degli interventi o una ESCo) e la finanziabilità degli stessi.
In realtà andrebbero affrontati in quest'ordine e sul primo aspetto bisognerebbe fare un'analisi per ogni tipologia di intervento, soluzione tecnologica o addirittura per ogni specifico investimento in quanto gli indicatori economici sono propri di ogni progetto.
Affrontiamo qui invece il secondo aspetto: ammesso (e non concesso) che un intervento presenti indicatori economici considerati soddisfacenti dal soggetto attuatore, come è possibile reperire le risorse finanziarie necessaire?
Purtroppo ad oggi, dalla mia esperienza diretta ed indiretta, constato che la concessione dei crediti è ancora in gran parte fondata sul merito creditizio del richiedente piuttosto che sulla solidità tecnico-economica del progetto e del suo Piano Economico Finanziario; per questo come ben sintetizzato nel testo introduttivo, preso da una canzone delle Radici nel cemento, le banche preferiscono finanziare soggetti che abbiano una propria solidità finanziaria, piuttosto che soggetti meno strutturati che puntano su progetti di Efficienza Energetica specifici e/o innovativi anche se questi possono garantire (sulla carta) ritorni economici migliori.
Ho cercato di sintetizzare questa situazione, che dal punto di vista dei soggetti finanziatori è sicuramente comprensibilissima e che per essere superata richiede strumenti nuovi (vedasi la creazione di seri e specifici fondi di garanzia o fondi rotativi), nell'immagine sopra con alcuni grafici presi da due interessanti presentazioni: uno speciale tecnico di QualEnergia sui Prodotti finanziari a sostegno delle rinnovabili e dell'efficienza energetica e dalla presentazione di ABILab Banche e Green Economy.
Da queste emerge proprio la piccola contraddizione di come le banche (sempre molto attente ai temi green come affrontato anche in un mio precedente post) pur avendo definito nel 75% dei casi un team di esperti tecnici per la valutazione dei progetti di finanziamento in questo ambito, considerano ancora molto più importante per la concessione del credito, la solidità del soggetto richiedente anziché il rendimento della tecnologia proposta.
Sicuramente la Green Way verso il futuro, da quasi tutti prospettata, ha bisogno da una parte di ESCo sempre più solide tecnicamente e in grado di definire progetti di Efficienza Energetica di qualità e economicamente sostenibili, dall'altra di soggetti disposti a concedere credito a questi progetti, certamente non senza adeguate garanzie, magari a tassi che non li rendano insostenibili dal punto di vista finanziario, ma rivedendo il peso degli elementi che determinano la priorità nella concessione dei crediti ai progetti.
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