lunedì 20 gennaio 2014

Dialogo tra una ESCo e un banchiere

Riporto un pezzo simpatico di Nino Di Franco dal Blog sui Certificati Bianchi dell' Enea.
(Un giorno, in un certo luogo, ad una data ora. Una Esco incontra una Banca.)
- Non sembra che le banche siano troppo orientate verso l’efficienza energetica…
- Chi l’ha detto? Noi invece siamo molto attenti all’aumento delle tariffe, ed in ogni filiale e centro direzionale abbiamo fatto un sacco di lavori per risparmiare energia ricorrendo alle tecnologie più efficienti e performanti.
- D’accordo, siete interessati ai vostri consumi, ma se viene una Esco a chiedere soldi…
- …se viene una Esco a chiedere soldi ci aspettiamo che, come minimo, sia completamente solvibile. Poi ci mettiamo intorno a un tavolo e parliamo.
- Non è sufficiente. Spesso la Esco propone progetti impegnativi ma di grandi prospettive, con tanti titoli da conseguire nei prossimi cinque anni con tutto il tau. Capita però che il cliente difficilmente sia in grado di garantire i capitali necessari, e tanto meno la stessa Esco. Se servono centomila euro…
- …la Esco viene, mostra di avere garanzie per centomila euro, e noi finanziamo.
- Ma una Esco, che vive delle proprie competenze e del proprio ‘software’ di esperienza e intelligenza, spesso non ha disponibilità di una somma del genere, così voi perdete un’opportunità.
- Così noi perderemmo soldi, nel finanziare progetti a rischio!
- Scusi, ma una qualunque attività umana contempla minime dosi di rischio. Adesso potrebbe arrivare un terremoto o caderci in testa un meteorite. Le probabilità sono basse ma non nulle. Non potete pretendere di azzerare il rischio.
- E invece sì, Basilea ce lo impone. Queste sono le regole. Se un terzo ci propone un’attività, anche con un rischio minimo, non si capisce perché noi dovremmo condividerlo.
- Perché un buon progetto diventa un affare anche per voi.
- Noi ci stiamo attrezzando in tante altre maniere. Per esempio, una banca costituisce una Esco sua propria, con sufficiente capitale, e lascia che questa Esco individui progetti e li proponga alla banca madre. E poi negli ultimi anni abbiamo finanziato tanti progetti fotovoltaici. Questi sono modi per noi di operare correttamente.
- Certo, ma il conto energia è tutto sommato a rischio zero perché garantiscono le bollette che pagano i cittadini. Mentre la Esco bancaria potrà sì portare progetti alla casa madre, ma magari perderne di ancora migliori per strada, che invece un’altra Esco potrebbe individuare e proporre.
- E chi ci dice che i progetti siano migliori, l’oste che decanta il proprio vino?
- Basta che attrezziate un ufficio con qualche ingegnere esperto di risparmio energetico, così fate direttamente voi la valutazione, a casa vostra, col massimo di garanzie e sicurezza.
- Ma noi siamo banche, come lo devo ripetere? Ban-che! Non siamo consulenti di energia, non è il nostro lavoro, non vogliamo sapere di sole, vento o biomasse, se quella tecnologia è migliore di quell’altra, di certificati bianchi o verdi o rossi. Il nostro lavoro è prestare soldi e ricavarne soldi. Altrimenti, scusi, dovremmo metter su anche un ufficio di esperti di cinema, di vino, di aerei, di moda. Sapesse quanti progetti ci propongono, in tutti i campi. Qualche istituto ha messo a punto pacchetti per specifici ambiti di intervento, ma non si può pretendere che tutte le banche finanzino tutti i progetti. Non è il nostro mestiere, noi lavoriamo coi soldi!
- Capisco perfettamente il vostro punto di vista. Ma allora chi li finanzia i progetti di risparmio energetico? Non sembra che le banche siano troppo orientate verso l’efficienza… (torna all'inizio).

1 commento:


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