Voglio qui riflettere con voi sulle nuove misure adottate dal Governo per favorire l'occupazione giovanile nella cosidetta Green Economy, vediamo brevemente di riassumere quanto proposto finora per cercare di capire se queste iniziative possono essere incisive e quanto.
Partiamo innanzitutto da quanto contenuto nello schema di Decreto Legge "Misure urgenti per la crescita del Paese" entrato in Consiglio dei Ministri il 15 Giugno scorso dove all'articolo 57 si legge tra l'altro: "...dalla data di entrata in
vigore del presente decreto a valere sul Fondo di cui all’articolo 1, comma
1110, della legge 27 dicembre 2006 n. 296 (e cioè il Fondo rotativo Kyoto per finanziamenti a tassi agevolati di interventi nel campo dell'efficienza energetica e fonti rinnovabili, di cui abbiamo già scritto in un precedente post a cui rimandiamo per approfondimenti) possono essere concessi finanziamenti
a tasso agevolato a soggetti privati per progetti di investimento presentati
dalle imprese che prevedano occupazione
aggiuntiva a tempo indeterminato di giovani con età non superiore a 35 anni
alla data di assunzione. Nel caso di assunzioni superiori a tre unità, almeno
un terzo dei posti è riservato a giovani laureati con età non superiore a 28
anni. Per singola impresa richiedente, le nuove assunzioni devono essere
aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti degli ultimi 12 mesi..." In pratica per accedere alle risorse del Fondo rotativo Kyoto per finanziamenti agevolati è necessario assumere in relazione ai progetti per cui si richiede il finanziamento giovani uner 35.
Il ministro Clini qualche giorno fa aveva invece ventilato una proposta di perseguire lo stesso ebiettivo attraverso un credito d'imposta pari al 40% del lordo salariale sempre per imprese che assumono giovani sotto i 35 anni nei settori della Green Economy.
La riflessione sull'efficacia della misura è aperta: il Fondo Rotativo Kyoto, istituito con qualche ritardo ma come abbiamo più volte scritto ritenuto un ottimo strumento a costo zero (o quasi) per lo stato per favorire iniziative nel campo dell'efficienza energetica, ha avuto da quanto traspare un discreto successo, quindi si potrebbe prevedere che le imprese che a seguito dell'approvazione del decreto vogliano accedere allo stesso per finanziare nuovi progetti potrebbero mettere sul piatto l'opzione di assunzione di giovani da occupare in tali progetti e ritenere che ne valga la pena. Certo la prima misura ventilata dal ministro e sopra riportata sul credito d'imposta era forse più generale e impattante in termini di occupazione immediata anche perchè più agevolamente applicabile dalle imprese, ma in tempi di "spending review" è inevitabile considerare come se la concessione di un credito d'imposta, senza entrare in complesse stime dei costi diretti ed indiretti, avesse almeno inizialmente un impatto negativo per le finanze, quella contenuta nello schema di decreto è a costo zero in quanto il Fondo Kyoto è già attivo e incide solamente sui soggetti che vi potranno accedere.
Non resta che aspettare quanto uscirà dal Consiglio dei Ministri e prendere atto che in questo periodo sicuramente le misure a favore dell'occupazione, dello sviluppo e della cosidetta economia verde devono necessariamente coniugarsi con il rigore nei conti publicci, pertanto benvengano queste misure a costo zero per la collettività sperando che il fondo rotativo diventi uno strumento sempre più utilizzato per attuare interventi che si ripagano, energeticamente ed economicamente (spesso anche in pochi anni) con i risparmi che producono e che questi progetti siano sviluppati da giovani professionisti, che come più volte qui auspicato possano contribuire a creare una specializzazione dell'Italia nel campo dell'efficienza energetica da spendere sul mercato globale.
Fateci sapere cosa ne pensate o le vostre esperiennze!
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