Riportiamo in sintesi l’intervento che
Pasquale Pistorio, Presidente onorario del Kyoto Club, ha tenuto nel corso dell’ultima
edizione di Solarexpo, nel quale ipotizza un possibile "Rapporto sulla
situazione energetica italiana pubblicato nel 2032, mostrando come con una
visione lungimirante ed organica della strada da percorrere si possa realmente
arrivare ad obiettivi che sembrano lontani, molto più dei 20 anni che ci
separano da quel 2032, dall’attuale panorama energetico italiano,
caratterizzato dall’incertezza che regna sull’attuazione di un Piano Energetico
Nazionale, sostenibile, lungimirante e affidabile, di fronte ai continui e
talvolta incomprensibili cambi di direzione che mettono in difficoltà gli
operatori del settore, gli investitori e tutti coloro che credono che con
serietà e costanza, anche passando attraverso un periodo critico come quello
attuale si possa costruire un domani per l’energia in Italia all’interno di un
contesto europeo e globale senza farci sopraffare da scelte e strategie altrui.
Proprio per questo, al di là dei numeri sui
quali si può e si deve discutere, ci interessa l’approccio chiaro e sicuro che
i 10 punti, con i quali Pistorio descrive la situazione energetica italiana nel
2032, prospettano e che dovrebbero mostrare l’approccio migliore a politici pro-tempore
(tecnici o di qualunque colore siano), stakeholder e decision maker (anche
migliorando, come accennato dallo stesso Pistorio, le procedure burocratiche
per l’attuazione delle azioni necessarie per raggiungere questi obiettivi).
Prima di
elencare i 10 punti sintetici, anticipiamo le eventuali critiche di eccessivo
ottimismo (magari fatte da chi conosce troppo bene il panorama politico e
burocratico italiano per credere che una volta tanto si potrebbe tracciare una
strada chiara e seguirla con il contributo di tutti gli attori coinvolti) evidenziando
come lo stesso Ministro dell'ambiente Corrado Clini (di cui sicuramente non si
possono mettere in dubbio le competenze in materia e le capacità) ha
addirittura definito anche troppo prudenti le cifre riportate, lanciando, così,
un messaggio di speranza per il futuro energetico italiano, e se lo dice lui
non ci resta che sperare…
1. Nel 2031
il consumo energetico è stato di 120 Mtep, cioè 35% in meno del 2011. la
riduzione dei consumi degli ultimi 20 anni è stata del 2% annuo, la crescita
dell'efficienza energetica del 4%, parallelamente alla crescita del PIL del 2%
annuo.
2. Il mix
energetico è di oltre 50% da fonti rinnovabili, la differenza (55 Mtep) deriva
da fonti fossili (20% tra petrolio e carbone; 80% gas).
3. La
bolletta energetica verso l'estero è di 22 Mld euro contro una bolletta che nel
2011 ammontava a 62 Mld euro (risparmio di 40 Mld euro).
4. Dai 344
TWh di consumi nel 2011 siamo passati a 275 TWh nel 2031.
5. Il costo
dell'energia in Italia è il più basso dell'UE, grazie anche al FV: meno di 5
c€/kWh.
6. La
politica degli incentivi del 2012 e degli anni successivi ha comportato un calo
degli incentivi fino ad azzerarli nel 2018. Il tetto massimo degli incentivi è
di 15 Mld euro a fine 2018 ed è andato diminuendo fino a prevedere
l'azzeramento entro il 2038.
7. Si è
registrata una forte riduzione dell'inquinamento, fino ad arrivare alla totale
eliminazione dei PM10, al punto da realizzare un risparmio di 20 Mld euro di
spesa sanitaria evitata.
8. Il
diffondersi della green economy ha comportato la creazione di 8 milioni di
posti di lavoro, stabili e non delocalizzabili, con un gettito quantificato nel
2031 in 15 miliardi di Euro.
9. L'impatto
economico delle innovazioni energetiche introdotte mette a disposizione dei cittadini
e dell'economia italiana 80 miliardi di Euro.
10. I
ministri sono orgogliosi dei risultati ottenuti e confermano le politiche che
prevedono un'Italia carbon free entro il 2050, così come lo saranno Danimarca,
Germania, Svezia e Inghilterra.
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