mercoledì 30 maggio 2012

La situazione energetica in Italia nel 2032


Riportiamo in sintesi l’intervento che Pasquale Pistorio, Presidente onorario del Kyoto Club, ha tenuto nel corso dell’ultima edizione di Solarexpo, nel quale ipotizza un possibile "Rapporto sulla situazione energetica italiana pubblicato nel 2032, mostrando come con una visione lungimirante ed organica della strada da percorrere si possa realmente arrivare ad obiettivi che sembrano lontani, molto più dei 20 anni che ci separano da quel 2032, dall’attuale panorama energetico italiano, caratterizzato dall’incertezza che regna sull’attuazione di un Piano Energetico Nazionale, sostenibile, lungimirante e affidabile, di fronte ai continui e talvolta incomprensibili cambi di direzione che mettono in difficoltà gli operatori del settore, gli investitori e tutti coloro che credono che con serietà e costanza, anche passando attraverso un periodo critico come quello attuale si possa costruire un domani per l’energia in Italia all’interno di un contesto europeo e globale senza farci sopraffare da scelte e strategie altrui.

Proprio per questo, al di là dei numeri sui quali si può e si deve discutere, ci interessa l’approccio chiaro e sicuro che i 10 punti, con i quali Pistorio descrive la situazione energetica italiana nel 2032, prospettano e che dovrebbero mostrare l’approccio migliore a politici pro-tempore (tecnici o di qualunque colore siano), stakeholder e decision maker (anche migliorando, come accennato dallo stesso Pistorio, le procedure burocratiche per l’attuazione delle azioni necessarie per raggiungere questi obiettivi).
Prima di elencare i 10 punti sintetici, anticipiamo le eventuali critiche di eccessivo ottimismo (magari fatte da chi conosce troppo bene il panorama politico e burocratico italiano per credere che una volta tanto si potrebbe tracciare una strada chiara e seguirla con il contributo di tutti gli attori coinvolti) evidenziando come lo stesso Ministro dell'ambiente Corrado Clini (di cui sicuramente non si possono mettere in dubbio le competenze in materia e le capacità) ha addirittura definito anche troppo prudenti le cifre riportate, lanciando, così, un messaggio di speranza per il futuro energetico italiano, e se lo dice lui non ci resta che sperare…
1. Nel 2031 il consumo energetico è stato di 120 Mtep, cioè 35% in meno del 2011. la riduzione dei consumi degli ultimi 20 anni è stata del 2% annuo, la crescita dell'efficienza energetica del 4%, parallelamente alla crescita del PIL del 2% annuo.
2. Il mix energetico è di oltre 50% da fonti rinnovabili, la differenza (55 Mtep) deriva da fonti fossili (20% tra petrolio e carbone; 80% gas).
3. La bolletta energetica verso l'estero è di 22 Mld euro contro una bolletta che nel 2011 ammontava a 62 Mld euro (risparmio di 40 Mld euro).
4. Dai 344 TWh di consumi nel 2011 siamo passati a 275 TWh nel 2031.
5. Il costo dell'energia in Italia è il più basso dell'UE, grazie anche al FV: meno di 5 c€/kWh.
6. La politica degli incentivi del 2012 e degli anni successivi ha comportato un calo degli incentivi fino ad azzerarli nel 2018. Il tetto massimo degli incentivi è di 15 Mld euro a fine 2018 ed è andato diminuendo fino a prevedere l'azzeramento entro il 2038.
7. Si è registrata una forte riduzione dell'inquinamento, fino ad arrivare alla totale eliminazione dei PM10, al punto da realizzare un risparmio di 20 Mld euro di spesa sanitaria evitata.
8. Il diffondersi della green economy ha comportato la creazione di 8 milioni di posti di lavoro, stabili e non delocalizzabili, con un gettito quantificato nel 2031 in 15 miliardi di Euro.
9. L'impatto economico delle innovazioni energetiche introdotte mette a disposizione dei cittadini e dell'economia italiana 80 miliardi di Euro.
10. I ministri sono orgogliosi dei risultati ottenuti e confermano le politiche che prevedono un'Italia carbon free entro il 2050, così come lo saranno Danimarca, Germania, Svezia e Inghilterra. 

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