Il primo post dell'anno segnala un importante appuntamento che si terrà il prossimo 20 Gennaio presso il Senato in cui verrà presentato il primo Rapporto sull'Efficienza Energetica elaborato da ENEA nel suo ruolo di agenzia nazionale per l'efficienza energetica. Un primo spunto positivo e ben augurante, in attesa di analizzare e commentare compiutamente il Rapporto dopo la sua pubblicazione in successivi articoli, è rappresentato dall'annuncio di un momento dedicato alle idee e alle istanze delle
giovani generazioni durante la giornata di presentazione, che speriamo sia proficuo e costruttivo, che precederà il confronto tra i rappresentanti di tutti i
settori della società che, a vario titolo, sono coinvolti e hanno
interesse nella definizione delle politiche dell'efficienza energetica:
istituzioni, sistema produttivo, operatori tecnici ed economici, consumatori.
In sintesi il Rapporto, realizzato dall'Unita Tecnica per l'Efficienza Energetica dell'ENEA, ha lo scopo del di fornire, secondo quanto previsto dall'articolo 5 del Decreto Lgs. 115/08, il quadro sullo stato e gli sviluppi dell'efficienza energetica in Italia e sull'impatto, a livello nazionale e territoriale, delle politiche e misure per il miglioramento dell'efficienza negli usi finali, comprendendo:
In sintesi il Rapporto, realizzato dall'Unita Tecnica per l'Efficienza Energetica dell'ENEA, ha lo scopo del di fornire, secondo quanto previsto dall'articolo 5 del Decreto Lgs. 115/08, il quadro sullo stato e gli sviluppi dell'efficienza energetica in Italia e sull'impatto, a livello nazionale e territoriale, delle politiche e misure per il miglioramento dell'efficienza negli usi finali, comprendendo:
- l'evoluzione dell'intensità energetica sia a livello aggregato dell'intera economia, sia di settore di uso finale;
- la rassegna
degli strumenti nazionali per il miglioramento dell'efficienza energetica;
- l'analisi e
la verifica del raggiungimento degli obiettivi indicativi nazionali di
risparmio energetico;
- la valutazione
dell'efficacia e dell'efficienza economica dei principali strumenti nazionali
per il miglioramento dell'efficienza;
- l'analisi dei
miglioramenti di efficienza e dei risparmi conseguiti nei settori di uso
finale;
- la
valutazione dei risparmi energetici conseguiti a livello regionale con
l'attuazione delle principali misure nazionali di incentivazione
dell'efficienza energetica;
- la rassegna
delle politiche regionali in materia di efficienza energetica.
Il Rapporto costituisce quindi innanzitutto uno strumento di supporto all'azione dello
Stato nella predisposizione delle proprie politiche energetiche e, attraverso
il monitoraggio e la valutazione, offre un mezzo per regolare in maniera
dinamica gli strumenti della politica e per renderli più efficaci ed
efficienti. Inoltre, esso apre uno spazio di dialogo e di confronto fra i diversi
stakeholders sia per valutare l'evoluzione avvenuta in questi anni e per
comprendere come andranno costruite le politiche energetiche future.
Completiamo la segnalazione consigliando una visita alle pubblicazioni sempre sul sito Obiettivo efficienza energetica dell'ENEA (che trovate tra i nostri link) dei bilanci energetici regionali e alle statistiche energetiche relative al periodo 1988-2008.
Oltre a fornire regione per regione dati di riferimento e comparati interessanti si segnala l'analisi degli indicatori di efficienza energetica, argomento molto caro al nostro sito utlimamente (non ultimo oggetto del progetto Consenim) e che, come indicato nelle pagine di presentazione dei bilanci energetici permettono di sintetizzare attraverso un numero un fenomeno complesso e
osservare come questo evolve nel tempo.
La definizione dell'indicatore e la
scelta delle variabili da considerare è determinata dagli aspetti del fenomeno
che si vogliono sottolineare e dagli obiettivi perseguiti, a questo scopo gli
indicatori possono essere suddivisi in:
- Indicatori di
"intensità energetica", definiti dal rapporto tra il consumo di
energia e un indicatore di attività economica misurato in unità monetarie
- Indicatori
tecnici, definiti dal rapporto tra il consumo di energia e un indicatore di
attività espresso in termini fisici
- Indicatori di
risparmio energetico, che misurano l'energia risparmiata, in valore assoluto o
relativo
Gli
indicatori di efficienza energetica permettono di:
- Monitorare i
progressi nell'efficienza energetica
- Confrontare i
risultati ottenuti dalle Regioni per individuare possibilità di intervento
- Monitorare
l'andamento delle emissioni di CO2 in vista del raggiungimento degli obiettivi
al 2020
In ambito
SIER sono elaborati i seguenti indicatori:
- Intensità
energetica primaria, definita dal rapporto tra la disponibilità interna di
energia e il Prodotto Interno Lordo (PIL).
- Intensità
energetica finale, definita dal rapporto tra il consumo finale complessivo e il
PIL, e intensità energetica settoriale, definita dal rapporto tra il consumo
finale e il Valore Aggiunto del settore, ad eccezione dei settori Trasporti e
Residenziale. L'intensità energetica del settore Trasporti è determinata dal
rapporto tra consumo finale e il PIL; l'intensità energetica del settore
Residenziale è dato dal rapporto tra il consumo finale e la spesa delle
famiglie.
- Consumo
energetico unitario, definito dal rapporto tra il consumo energetico del
settore e le unità di lavoro impiegate.
L'importante annotazione conclusiva riportata sulla sintesi di presentazione relativa a questo argomento richiama l'attenzione sul fatto che l'intensità
energetica rappresenta il principale indicatore di efficienza energetica utilizzato registrando i progressi nell'efficienza energetica ed essendo di facile elaborazione.
L'efficienza energetica non è, però, l'unica variabile che influenza
l'intensità energetica: altri fattori, quali i cambiamenti nella struttura
economica ed industriale, i cambiamenti degli stili di vita, hanno un impatto
sull'andamento dell'intensità energetica. Quindi una riduzione dell'intensità
energetica non sempre e non solo indica un miglioramento dell'efficienza
energetica: ad esempio appunto il passaggio da una struttura produttiva ad alta
intensità energetica verso una a bassa intensità energetica
(come quello in corso in Italia ed in generale in Europa con l'esportazione di processi produttivi più energivori e acquisizione di un peso sempre maggiore dei servizi) , a parità di condizioni,
determina una riduzione dell'intensità energetica che non è associata ad un
incremento dell'efficienza energetica. Annotazione molto importante, che dovrebbe portare ad analizzare sempre congiuntamente l'andamento dell'intensità energetica proprio con gli indicatori tecnici che rapportano i consumi energetici a unità di produzione misurati in termini fisici definiti settore per settore.
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