Avevo scritto qualche tempo fa dell'incontro organizzato dall'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, durante il quale si presentava l'Energy Efficiency Report sull'Efficienza Energetica in Italia: modelli di business, soluzioni tecnologiche, vincoli e opportunità di sviluppo, un documento sicuramente molto ben fatto dal Prof. Vittorio Chiesa e dal suo staff.
Scriverò in un prossimo post dell'analisi del potenziale sicuramente interessante del mercato degli interventi di efficienza energetica e dell'analisi dell'economicità dei diversi interventi al netto del sistema incentivante valutato per edifici di nuova costruzione e edifici esistenti in condizioni standard che propone un quadro esauriente delle soluzioni tecnologiche per l'efficienza energetica.
In questa occasione voglio invece proporre un'analisi sul mercato dei servizi energetici ed in particolare del contributo delle Energy Service Company per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico previsti tra gli altri dal Piano d'Azione per l'Efficienza Energetica di cui abbiamo già trattato prendendo spunto proprio dall'analisi proposta dal report e da quanto emerso nel corso della tavola rotonda con alcuni dei maggiori operatori.
A questo punto, la speranza di vedere crescere società italiane di servizi energetici, che sappiano magari anche esportare la propria competenza e capacità operativa oltre i confini nazionali, è legato alla possibilità di aggregazione di queste piccole o micro società, che unendo le proprie capacità operative e finanziarie possano contendere una fetta del mercato degli interventi di efficientamento industriale che dovrebbero caratterizzare i prossimi anni; questo è ancora più vero nel panorama italiano, dove la grande frammentazione delle imprese di piccole dimensioni più che favorire il ricorso a ESCo anch'esse di piccole dimensioni che spesso hanno difficoltà a gestire interventi troppo specifici e con tempi di ritorno medio-alti, potrebbe al contrario lasciare il campo libero alle grandi società che aggregando interventi standardizzati riuscirebbero ad approfittare delle economie di scala.
Considerata la scarsa lungimiranza della politica italiana, che comunque ha un ottimo strumento se non per controllare, almeno per fornire indirizzi interessanti al mercato, quale quello dei Certificati Bianchi, e considerato che comunque anche se si intendesse farlo sarebbe poco praticabile, c'è da auspicarsi che lo sviluppo di società di servizi energetici a guida italiana capaci di crescere per poter competere con i grandi gruppi stranieri continui, anche considerato che questo potrebbe essere un settore che resiste nonostante la crisi e potrebbe essere esportato anche oltre i confini nazionali permettendo di sviluppare un'imprenditoria dell'energia italiana con un futuro prospero.
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