domenica 6 novembre 2011

Persone libere in movimento

Chi segue il mio blog saprà che ritengo che anche in un settore nuovo ed innovativo come quello dei servizi dell'efficienza energetica del quale mi occupo, come ritengo per ogni settore della vita economica del nostro paese, un'opportunità di crescita del sistema Italia, e di trovare un proprio spazio nel mercato globale, rafforzando la sua posizione all'interno dello scenario europeo, che solo può permettere una credibilità ed incidenza della nostra azione di fronte alle nuove economie mondiali, quella che deriverebbe da una forte liberalizzazione del mercato, aprendo lo spazio e anzi favorendo le libere iniziative imprenditoriali favorite da uno stato che non è in grado di pilotare il cambiamento alla velocità che i mercati richiedono, e quindi dovrebbe assumersi il compito proprio di supportare queste iniziative imprenditoriali, non con finanziamenti a pioggia, incentivi altalenanti per linee di sviluppo discutibili, ma liberando risorse (meno tasse) per chi intende investire in proprio, permettendo la crescita di nuove realtà che sappiano andare oltre il nanismo strutturale e culturale delle imprese di casa nostra per competere con un ruolo significativo nei nuovi mercati.

Per questo ho più volte pubblicato editoriali e commenti alla situazione attuale di quello che ritengo forse il principale esponente (se non altro per lo spazio che ha saputo ritagliarsi nell'ultimo periodo) del pensiero libero e liberale nel nostro paese che è Oscar Giannino.
Riporto quindi molto volentieri uno stralcio di un'analisi-appello dal suo blog al quale rimando per ogni approfondimento ed iniziativa (raggiungibile cliccando sul titolo del presente post). A voi la lettura e la decisione.
“…Ma è dal basso, che occorrerà tirarsi su le maniche, faticare, e darsi da fare perché libera persona e libero mercato possano rappresentare un’alternativa a redistribuzuione massiccia di Stato, ad ancora più tasse, a uno Stato ancor più famelico, giustificato come effetto necessario della colpa di 17 anni di mancate promesse del Cavaliere e dei suoi seguaci, prima ancora che della favola – iperpopolare in Italia tra media e accademici, ma anche sia a destra sia a sinistra – della crisi mondiale figlia del neoliberismo.
Rispondete,per favore. Dobbiamo limitarci a fare cultura e approfondimento di idee, sui nostri blog, scrivendo e parlando alla radio e in tv, oltre che con papers e libri come fa ottimamente da anni l’Istituto Bruno Leoni, in costante guadagno di visibilità e impatto con le sue elaborazioni, proposte e studi,  grazie allo straordinario impegno di amici fuoriclasse come Alberto Mingardi, Carlo Lottieri, Carlo Stagnaro e tanti altri?
Oppure dobbiamo sporcarci le mani, provare a riempire teatri, e vincere la ritrosia profonda a un impegno diretto in quell’arena assai poco allettante che è la politica, mentre al populismo berlusconiano esecrato se ne propongono oggi successori di altri e diversi idealtipi, chi catodico e chi impiombato su carta, chi ex confindustriale e chi ex pm, chi ex comunista e chi neocomunitarista?
Dite la vostra. Non sono le idee a mancare.  Qualche tempo fa, Alberto Mingardi ve ne chiese di aggiuntive, e ci avete risposto. Ma in una lunga fase politica italiana che si chiude, c’è una decisione da prendere. Non sulle idee, ma sull’iniziativa da assumere. Perché ad aver totalmente fallito è l’offerta concreta messa in piedi sul versante liberale  da un Mr Consenso per sè e i suoi affari incapace di diventare mai Mr Governo per gli altri. Mica è un caso, che a risultare meno coinvolto e più contento sia chi, in fondo e al di là delle apparenze, liberale non è stato mai, come il ministro dell’Economia. E a me, di dover star zitto per chissà quanto per colpa loro, non sembra una gran bella assicurazione a una serena vecchiaia.”

1 commento:

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