Con riferimento anche al recente post sulle azioni future in materia di efficienza energetica ed in particolare il PAEE 2011, si riportano i contenuti di una disquisizione in particolare sulla quantificazione dei risparmi ottenuti dall'applicazione del precedente PAEE 2007 tra Roberto Galvanelli in un articolo apparso su Quotidiano Energia e la replica del responsabile dell'Unità Tecnica per l'Efficienza Energetica dell'ENEA Rino Romani.
In particolare tra le altre cose Galvanelli sostiene che dai dati diffusi i risparmi generati dal 2008 al 2010 (3 anni) sembrano aver raggiunto già il 40% circa dell’obiettivo al 2016, con buon anticipo rispetto alla “tabella di marcia”; in verità egli sostiene che bisogna considerare che sono state contabilizzate anche le cosiddette “earlyaction” effettuate addirittura dal
La risposta di Romani vuole precisare in particolare che rispetto all'obiettivo atteso, previsto nel PAEE 2007, di circa 36.000 GWh, sono stati contabilizzati risparmi per circa 47.000 GWh (come si evince anche dalla sintesi al PAEE 2011 scaricabile cliccando sul titolo delpresente post); malgrado la direttiva 32/06/CE consenta di contabilizzare i risparmi realizzati anche grazie alle cosiddette 'early actions', e cioè misure di effetto durevole avviate a partire dal 1995, la quantificazione dei risparmi ottenuti, a cura di UTEE ENEA, ha considerato esclusivamente gli effetti delle seguenti misure: recepimento della Direttiva 2002/91/CE e attuazione del D.Lgs. 192/05; riconoscimento delle detrazioni fiscali (55%) per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti; detrazioni fiscali (20%) per l'installazione di motori elettrici ad alta efficienza e di regolatori di frequenza (inverter); misure di incentivazione al rinnovo ecosostenibile del parco autovetture ed autocarri fino a 3,5 ton; certificati bianchi.
Prosegue Romani: "La scelta dei criteri per la quantificazione dei risparmi energetici conseguiti al 2010 è stata molto conservativa, non considerando gli effetti positivi derivanti da altre misure in essere sia a livello nazionale che regionale. L'effetto delle "early actions" è stato marginale e relativo ad interventi realizzati tra il gli anni 2005 e 2008. La crisi economica in realtà ha avuto un effetto deterrente avendo limitato gli investimenti in efficienza energetica".
In conclusione "l'obiettivo 2010 è stato raggiunto e ampiamente superato con il contributo determinante di misure di efficienza energetica messe in atto in Italia a partire dal 2005".Come sempre in Italia anche sui numeri si può non essere d'accordo... ai lettori l'ardua sentenza.
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