martedì 4 ottobre 2011

Efficienza Energetica l'ineluttabile destino

Si sente ormai sempre più spesso e rispetto a qualsiasi argomento, parlare di risparmio energetico e sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, talvolta anche in maniera imprecisa, tanto che il rischio è quello di assuefarsi a tali tematiche senza comprenderne appieno l’importanza e la portata. In particolare voglio qui provare a sottolineare un paio di aspetti che ritengo fondamentali per inquadrare l’argomento: purtroppo o per fortuna, punti di vista, viviamo in un mondo globalizzato, in cui le azioni e gli avvenimenti di varia natura che accadono in una nazione, con modalità, tempistiche e portata differente, ma hanno una ricaduta su tutte le altre realtà nazionali.

In questo contesto globalizzato, lo scenario energetico futuribile, non può non tenere conto che a fronte della stagnazione delle potenze industriali storiche, la cui intensità energetica comunque non prevede significative decrescite e sicuramente non tali da compensare l’aumento dei consumi delle nuove potenze, si sta verificando appunto una crescita impetuosa, sia sociale che economica delle cosiddette nuove potenze economiche (in particolare le nazioni del BRICS); uno scenario che consideri di sopperire al sempre crescente fabbisogno energetico mondiale con un mix energetico e a livelli di efficienza uguali a quelli che hanno caratterizzato lo sviluppo industriale occidentale risulterebbe insostenibile nel medio termine, non solo dal punto di vista ambientale. In questa prospettiva la sfida per l’Europa è considerare la crisi di attuale veramente un’opportunità per sperimentare un approccio nuovo ed innovativo alla questione energetica in generale, applicando sistemi di gestione dell’energia efficienti in tutti i campi (avendo come riferimento la norma ISO 50001 sviluppo delle EN 16001), individuando indici di consumo di benchmark ambiziosi e raggiungibili definiti per ogni specifica attività e standard di eccellenza, applicando e diffondendo buone pratiche replicabili e lavorando sul modello di una rete intelligente continentale e un sistema di generazione distribuita sostenibile ed efficiente che sia trainato da micro o piccoli impianti di generazione che sfruttano le energie rinnovabili e i processi cogenerativi, e producano energia in eccesso rispetto ai fabbisogni limitati delle strutture al servizio delle quali sono installati. Con questo approccio nei prossimi anni, già intuito e prospettato dalla Germania e dalle sue grandi aziende multinazionali nel campo delle utilities e dei servizi energetici, ma su cui l’Italia può ancora conquistare o conservare un ruolo di primo piano sul panorama mondiale, l’Europa potrà delinearsi come l’area di riferimento per i servizi di efficienza energetica, allorquando l’economica ruoterà attorno a nuovi centri per quanto riguarda la produzione e il manifatturiero e l’innovazione e la tecnologia, centri che proprio di questo approccio sistematico, efficiente e già ampiamente sperimentato avranno grande necessità per gestire una crescita costante e sostenibile.
Risulta quindi evidente come non da domani, ma da oggi, l’approccio ad ogni questione energetica (e quindi ad ogni questione in generale) improntato a standard elevati di efficienza e a soluzioni all’avanguardia per l’integrazione della generazione distribuita da fonti rinnovabili, non rappresenti un’eccellenza ma una necessità in tutti i settori, dall’edilizia con la diffusione di edifici nuovi e riqualificati a “energia zero”, all’industria con processi ad alta efficienza per unità di prodotto, ai servizi tra cui la nascita di un vero mercato europeo delle società di servizi energetici fino alla pubblica amministrazione con scelte lungimiranti ed una politica uniforme e con strumenti regolatori e sistemi incentivanti avanzati.
In conclusione quindi l’Efficienza Energetica non è una scelta ma un destino ineluttabile, comprendere questo ci permetterà di andare verso questo destino consapevolmente e magari con qualche beneficio per un’economia che ne ha fortemente bisogno…

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